Tempo di andare controcorrente
15 Dicembre 2016
Giuseppe Arditi – Coraggio: è tempo di andare controcorrente. Questi nove giorni che ci separano dal Natale non devono essere vissuti mollemente. E non devono essere totalmente condizionati dagli indicatori che ci arrivano dalle stime degli analisti. Partiamo dai numeri, come sempre: a fronte di un periodo natalizio del 2015 interessante per le vendite, gli operatori attendono un Natale 2016 abbastanza tiepido. Molti parlano di ripresa a macchia di leopardo, altri coinvolgono la sfiducia causata dal clima politico post-referendum. Altri mettono in mezzo lo smog, l’assenza di neve, la deflazione, il desiderio degli italiani di rimandare a tempi migliori le spese importanti. Tutto vero, però non ci possiamo fermare qua. Sarebbe da irresponsabili. Noi operatori dell’Horeca, che ogni giorno ci confrontiamo con le persone, sappiamo che l’umore della “gente” è frutto di mille variabili messe tutte insieme. È vero che esiste un “sentimento generale” di maggiore o minore tristezza o allegria, ma è pur vero che il Natale arriva, che i bambini hanno diritto di festeggiare, che le famiglie si ritrovano per fare festa insieme e così via. Gettare la spugna smettendo di sorridere o di proporre qualcosa di innovativo solamente perché “tanto il periodo è rovinato” significa piegarsi a un destino che, in realtà, non è stato ancora scritto. Il nostro ruolo, per certi versi, è molto simile – con rispetto – a quello che ricoprono gli psicologi. La gente entra la mattina al bar con il suo carico di pensieri: alcuni vogliono essere lasciati in pace; altri chiedono un confronto; altri la miglior brioche del mondo. Altri cercano compagnia, oppure commentano la partita di calcio. Altri studiano come sarà la loro giornata lavorativa: ebbene, per ciascuna di queste persone, noi dobbiamo essere in grado di proporre la giusta soluzione, la giusta coccola, il giusto approccio. Condendo il tutto con un po’ di spirito natalizio, ossia un po’ di speranza e buon umore (che non sia però falso). Saranno le singole persone a decidere cosa “trattenere” nel proprio cuore, della nostra offerta. Importante, per noi, è che abbiamo ricevuto una piccola occasione di felicità.
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