Pausa pranzo, le nuove strategie
12 Gennaio 2017
Momento “pausa pranzo”: perché gli operatori devono con costanza innovare, anche se hanno il locale pieno, every day, dalle 12 alle 14,30? Perché tutti gli indicatori ci ricordano che il cliente è volubile, che ama cambiare. Prendete dei dipendenti di un ufficio che, alle 12,45, escono tutti insieme per andare a pranzo (tempo a disposizione: un’ora). Ebbene, un giorno sceglieranno il vegano, un altro giorno la pizza, un altro giorno ancora il cinese, il successivo il giapponese. Se voi siete uno di questi locali, solamente un giorno a settimana vedrete arrivare il gruppettino. Persino nei piccoli paesi, o nelle periferie cittadine, il fenomeno del “nomadismo alimentare” è forte. Risultato? La strategia da porre in essere deve essere una sola: fare in modo di stupire sempre, ogni giorno, in modo da catturare e ri-catturare l’interesse dei propri avventori, dato che il concetto di “fedeltà” si è fatto molto liquido. In un periodo in cui è necessario ottimizzare ogni genere di investimento, e soprattutto non sbagliare nemmeno una portata del menù (inutile puntare sulle verdure classiche se il cliente si è fissato con i superfood, per esempio), può essere utile ricevere delle indicazioni precise su come procedere e orientare la propria offerta abbinata a un servizio di qualità.
La pausa pranzo, asset strategico dell’intera giornata di un locale, è proprio oggetto di un corso, organizzato dall’Academy Ristopiù Lombardia, che si terrà il 16 gennaio, dalle 9,30 alle 11,30, oppure dalle 15 alle 17, presso i nuovissimi locali dell’azienda, in via Monte Tre Croci 5 a Varedo.
Durante il corso verrà proposto lo studio strategico di un menù facilmente adottabile presso i bar; verranno svolte delle prove pratiche e si tratterà il delicatissimo tema del Food Cost.
Il corso avrà un costo di 10 euro, sarà invece gratuito per i possessori della Risto Quality Card.
Per iscriversi e avere maggiori informazioni, https://www.ristopiunews.it/evento/pausa-pranzo-al-bar/