Meno ansiosi, lo dice l’economia
18 Settembre 2017
È sempre divertente osservare i numeri dell’economia, che ci raccontano come siamo e quali emozioni e sensazioni stiamo vivendo.
Per esempio, IRI, dati di luglio, ci spiega come nel 2017 sia diminuita l’ansia sociale, nel nostro Paese.
Cosa vuol dire?
Che le persone sono meno angosciate dal futuro e di conseguenza sono leggermente più predisposte ad aprire il portafoglio ed acquistare beni: in questo caso il riferimento è ai beni di largo consumo, ossia ai prodotti che si acquistano nei supermercati. Ma analogo ragionamento vale anche per la propensione a uscire di casa per cenare o pranzare. Insomma, la vita si fa più “leggera” perché magari si è trovato un lavoro e l’elenco delle bollette, a fine mese, con relativi soldi da spendere non è più fonte di angoscia.
IRI segnala poi che questa minor ansia porta le persone a dedicarsi agli acquisti che più stanno loro a cuore. Nello specifico, si è notato un aumento dei prodotti bio, free, from, salutistici e socialmente responsabili.
Questo dato è preziosissimo anche per gli imprenditori del settore Horeca. Ormai la richiesta “cappuccino d’orzo al latte di soia”, anche se fa rabbrividire i puristi della colazione, è all’ordine del giorno in ogni bar della penisola. Con questa tendenza occorre fare i conti. E questa tendenza occorre sostenere e sfruttare al massimo, per incontrare il desiderio del cliente. Dall’offerta vegana di brioche ai sostitutivi del caffè, dalla frutta a pasto a soya e seitan al posto della carne nei secondi piatti, i bar e i ristoranti hanno la possibilità di catturare nuovi target, altospendenti, variando leggermente la classica offerta di cibo e bevande.
Piccola postilla.
Gli italiani sono meno ansiosi, e meno male.
Hanno qualche soldino in più, e meno male.
Ma, rispetto al periodo pre-crisi, si sono fatti, in materia di cibo, più attenti, competenti, critici. IRI questo non lo dice, ma noi sì: il patto di fiducia tra bar e cliente, tra ristorante e cliente funziona e resiste solo se alla base vi è un profondo rispetto del servizio che si sta offrendo. Pensare di puntare ai numeri lasciando perdere la qualità è un ragionamento che non funziona più nemmeno per i locali delle stazioni di servizio in autostrada… attenzione a non cadere nella trappola della faciloneria: il cliente meno ansioso non perdona.