La birra tedesca? Pura per “editto”
24 Luglio 2020
Gli estimatori di “bionde” e “rosse” ne hanno sicuramente già sentito parlare. Il Reinheitsgebot, o “Editto di purezza”, venne emanato esattamente 500 anni fa a Ingolstadt dal duca Guglielmo IV di Baviera. Diversi gli intenti di questo documento, che aveva anche risvolti economici e tributari. Innanzitutto, però, l’Editto metteva nero su bianco gli ingredienti che i mastri birrai avrebbero dovuto usare per la produzione della birra: solo acqua, orzo e luppolo (il lievito, al tempo, non era ancora stato scoperto; venne poi inserito successivamente).
Per quale motivo precisare l’ingredientistica?
Semplice, al tempo, birrai fantasiosi, per risparmiare sul costo delle materie prime, inserivano anche erbacce, funghi, parti di animali: sperimentavano, insomma, o per trovare nuovi gusti, o per mascherare un aroma non decente. Inoltre, l’Editto eliminava il frumento e la segale (mantenendo in questo modo più basso il prezzo dei cereali usati per la panificazione); stabiliva il prezzo del prodotto e la modalità del commercio.
In Germania con la birra non si scherza. Né si scherzava nei secoli passati: l’Editto era infatti così importante che a fine Ottocento, quando si trattò di unificare il Paese, la Baviera chiese, come condizione per l’unificazione, l’introduzione obbligatoria di questa norma.
L’Editto ha avuto un effetto certamente positivo: quello di mantenere molto elevata e pura (cioè priva di elementi chimici dannosi) la produzione della birra tedesca. C’è però anche un piccolo risvolto negativo: l’Editto ha infatti limitato per secoli la creatività dei birrai tedeschi, che si sono dovuti attenere a quei semplici e pochi ingredienti.
Ancora oggi alcune marche si fregiano dell’indicazione “Preparata secondo l’Editto di purezza”, anche se ormai l’obbligo di rispettare il Reinheitsgebot è decaduto.
Una nota curiosa: la birra è storia antica, in casa germanica. Il birrificio più antico del Paese – ancora funzionante – è situato presso il monastero benedettino di Weihenstephan, in Baviera: qui si hanno tracce della prima produzione di birra già a partire dal 700 d.C..
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