Il potere di un “grazie”
7 Febbraio 2017
Giuseppe Arditi – Forse non ci avete mai pensato, ma il potere di un “grazie” è infinito. Anche al bar. Siamo abituati a pensare che i clienti, specie dei locali “mordi e fuggi”, vadano e vengano senza mai innamorarsi troppo del luogo: o perché vanno di fretta, o perché sono di passaggio, o perché non consumano un pasto completo. Ebbene, questo potenziale legame (ossa fidelizzazione) deve essere assolutamente favorito. E l’iniziativa deve partire dagli operatori: il cliente è lì che attende la nostra prima mossa.
Il potere del “grazie”, come dicevo, è infinito, perché moltiplica a dismisura la soddisfazione di colui che lo riceve. Il mondo del “grazie” che un bar o un locale possono offrire, come è spiegato nel mio libro “Il bar di successo” edito da FrancoAngeli, comprende tantissime sfumature o coccole che possiamo pensare per gli avventori. Per esempio è possibile predisporre una carta fedeltà per i clienti che passano con più frequenza, per valorizzare la loro presenza (e il loro ritorno). Oppure si possono preparare dei biglietti di ringraziamento da consegnare in occasioni speciali, come la Pasqua, il compleanno, il rientro dalle ferie e così via. Grazie a queste attenzioni, la relazione bar-cliente salirà di livello, perché passerà da impersonale (ti servo come tutti gli altri) a personale (ti servo con piacere e so chi sei). Al cliente fidelizzato – e ben felice di esserlo – potrà anche essere riservato l’assaggio di una nuova referenza (ti chiedo un parere perché ho fiducia nel tuo giudizio), o proposto un servizio ad hoc.
Alla base di tutto, e prima di ogni iniziativa legata al “grazie”, vi sono due elementi essenziali, che non devono mancare nel locale: la valorizzazione dei dipendenti (coloro i quali si interfacciano direttamente con i clienti) e il conseguente clima sereno che deve albergare a ogni ora. Senza questi due “ingredienti”, il vostro impegno a livello di customer satisfaction andrà completamente perso.