Gelato nella frutta, alchimia pura
25 Agosto 2016
La chimica crea le composizioni perfette, ma il palato le conferma. L’alchimia pura è quella che si costruisce tra il gelato e la frutta: no, non si sta parlando del “gelato alla frutta”, ma del “gelato nella frutta”. Ossia di quella composizione incredibile e goduriosa che fa sì che la frutta diventi non solo “gusto” della porzione di gelato, ma anche il suo contenitore.
Gli esempi sono tantissimi e tutti buoni: si pensi al sorbetto al limone inserito in mezzo limone. Al gelato al cocco che dimora in mezzo cocco, ma anche alle preparazioni più mignon, come quelle che coinvolgono fichi, albicocche, frutti della passione, addirittura arachidi. Un tempo queste prelibatezze erano esclusiva competenza dei maestri pasticceri e gelatieri, che variavano l’offerta nel periodo estivo e rendevano il gelato un vero dessert da fine pasto, riccamente decorato.
Oggi la grande industria di qualità ha fatto proprie le ricette segrete dei gelatieri, aggiungendo un pizzico di fantasia e dando la possibilità a tutti i consumatori di gustare il prodotto anche nel canale Ho.Re.Ca., dal nord al sud del Paese.
Ecco così che un semplice prodotto della terra diventa un eccezionale dessert, nel quale trovano pieno equilibrio la freschezza, il gusto, la dolcezza, la piacevolezza al tatto. E alla vista: non dimentichiamo, infatti, che certe composizioni sono dei veri capolavori.
Attenzione, però, a non commettere l’errore di stagionalizzare la referenza, scegliendo di inserirla a menù solo nel periodo estivo. I gusti come limone, lime, arancio e così via diventano perfetti sostituti del classico sorbetto (che i consumatori guardano ormai con un misto di noia e diffidenza, dato che qualità proposta non è sempre eccelsa). Il gelato nella frutta paga sempre e introduce finalmente un po’ di innovazione.
Per conoscere l’offerta di gelato nella frutta di Ristopiù Lombardia, è possibile visitare il sito www.ristopiulombardia.it