Ferie? Pensiamo a chi resta
10 Agosto 2016
Giuseppe Arditi
Quanti italiani andranno in ferie, in questo 2016? Secondo un’indagine Swg-Confesercenti il 69%. Il dato è finalmente in crescita, dopo anni di attenzione alla spesa. Noi però pensiamo a chi resta, ossia a quel 31% che in agosto non si sposta dalle città. In questa percentuale sono compresi non solo agli anziani, ma anche coloro che lavorano, che magari aspettano il periodo invernale per organizzare lunghi viaggi all’estero. Queste persone mangiano, bevono, escono, frequentano i locali. Sono clienti in tutto e per tutto, di cui molti operatori si dimenticano. Anche il bar che decide di rimanere aperto in agosto, molto spesso lo fa con poca convinzione, certo di poter contare su una clientela di basso profilo: questo è un errore di valutazione grossolano. Il cliente agostano che si reca al lavoro ha diritto di consumare un piatto freddo, una pasta, di gustare un pasticcino di qualità esattamente come se ci si trovasse in pieno inverno. Non solo: questo particolare periodo consente agli operatori dell’Ho.Re.Ca. di conquistare nuove potenziali fette di clientela, con poco sforzo, aggiungendo un quid di attenzione che risulterà davvero molto gradito. Inserire nel menù nelle preparazioni a base di anguria, melone, piatti freschi; proporre aperitivi leggeri, capaci di ristorare dalla calura agostana. Così si conquista il consumatore che, specie nella grande città, non attende altro che essere incuriosito e coinvolto (senza per forza doversi recare nel centro commerciale).
Il famoso negozio di prossimità, che un tempo si credeva morto, e ora sta tornando in auge, ovviamente non può competere, a livello di budget, con le iniziative che può proporre un centro commerciale, ma può instaurare con il proprio cliente una relazione basata sull’attenzione e su un concetto molto semplice: fa caldo, tu rimani in città, io mi prendo cura di te.