Etnico o meno, attenzione alla sicurezza
18 Luglio 2019
Giuseppe Arditi – Ha suscitato molto scalpore, qualche settimana fa, la notizia che i Nas avessero riscontrato numerose irregolarità in occasione dei controlli effettuati in circa 500 locali etnici in tutta Italia.
-128 sono state le tonnellate di alimenti sequestrate.
-Per quanto riguarda gli “all you can eat”, il 48% di questi ha mostrato irregolarità.
-Le ispezioni hanno fatto riscontrare cibi scaduti, etichette non comprensibili, importazioni vietate.
Un coro generale di disapprovazione si è elevato contro queste tipologie di locali.
Ecco qualche considerazione estrapolata dal dibattito.
-Gli stranieri non sanno adeguarsi alle nostre norme.
-Sono abituati a seguire regole igieniche meno restrittive.
-Dobbiamo fidarci solo dei ristoratori italiani.
Noi di Ristopiù abbiamo una posizione molto netta. Che di seguito esprimiamo.
In Italia vi sono tantissime norme che regolano il settore della ristorazione.
Tutti, indipendentemente dalla provenienza, dalle abitudini o tradizioni, nel momento in cui decidono di aprire un’attività nel nostro Paese, le devono seguire.
Non serve accanirsi contro una tipologia di locale: ogni genere di ristorante, bar, birreria è chiamato a essere serio e rigoroso nella conservazione e somministrazione del cibo. E perché altrimenti sono in arrivo multe e sanzioni.
Perché così si deve fare, per rispetto del pubblico e della clientela.
Ogni volta che esce una nuova norma ci mettiamo tutti le mani nei capelli… è difficile essere “compliant”, però fa parte dei nostri compiti. Anzi, dei nostri doveri.
Piuttosto, suggerisco sempre io, facciamoci aiutare da bravi consulenti. Seguiamo dei corsi di formazione adeguati (per esempio quelli erogati da Bar Academy https://www.ristopiunews.it/eventi/).
Crediamo nell’eccellenza del servizio come elemento distintivo della nostra attività commerciale. Il cliente sarà tranquillo e continuerà a seguirci e frequentarci.