Dicono di noi: la parola a Round Cafè
23 Novembre 2017
Il cuoco Daniele Spanò del Round Café racconta la sua passione e il suo impegno per la ristorazione.
Sin da piccolo vedevo mia mamma ai fornelli e andavo sempre ad aiutarla. Inoltre nella nostra famiglia tutti hanno bar, ristoranti e tavole calde. Insomma, abbiamo questa passione nel dna, tanto che il mio sogno di fare la scuola alberghiera è nato quando ero piccolo. A 14 anni volevo imparare il mestiere ma nessuno mi poteva far fare pratica. Con la mia tenacia ho trovato una persona che mi teneva due ore al giorno per servire gli aperitivi, permettendomi di stare a contatto con la clientela. A quell’età non mi era permesso andare in cucina, ho incominciato senza contribuzione e poi hanno iniziato a pagarmi la benzina del motorino per andare al lavoro. Mentre crescevo professionalmente (e contemporaneamente andavo a scuola), un giorno mi è stato detto: “Sei bravo, per me potresti rimanere qua a vita, ma io ti consiglio di girare, di farti la tua esperienza” e così da allora ho iniziato a girare il mondo. A 16 anni ho lasciato la scuola, sono andato a vivere e a lavorare a Como e come privatista ho frequentato la quarta e la quinta alla scuola alberghiera per poi diplomarmi.
Sei uno che ha le idee chiare.
Sì, nel mio percorso ho avuto la fortuna di trovare lavoro in Inghilterra, poi in Australia, e poi ancora dall’Australia sono tornato a Como e infine Varese.
Non hai mai pensato di aprire un locale tuo?
Diciamo che ultimamente mi sono dedicato a scrivere un mio format legato alle nuove aperture di startup. Ho lavorato anche con Cioccolati Italiani nella stesura del format e poi loro hanno aperto a Varese. Inoltre, sto cercando di proporre ad altri clienti la struttura del format. Vedremo quando sarà il momento di aprire il mio locale, perché al momento sono ancora giovane – ho solo 26 anni – e voglio fare tutta l’esperienza possibile. Quello che mi piace di più di questo lavoro è che hai la possibilità, qualora il datore di lavoro te lo consenta, di mettere in gioco la tua inventiva personale, di essere a volte anche un passo avanti rispetto agli altri, proponendo delle vere innovazioni. Quando poi ti danno la possibilità di pensare, di provare, di mettere in atto e soprattutto di apprezzare quello che fai, dentro di te scatta qualcosa che va al di là del lavoro e subentrano la tua passione e la tua personalità.
Ci racconti qualcosa del locale?
Il locale ha due anni. Finora è stata una bella avventura perché è partito come tutti i locali – cioè con fatica! – ma noi siamo riusciti pian piano a farci la nostra clientela. Inizialmente con la pausa pranzo siamo partiti con 9/10 coperti di media, oggi siamo arrivati a 60/70 al giorno. È stato impegnativo perché è difficile trovare la via giusta, inoltre non siamo in un punto prettamente strategico: ci troviamo dentro a un negozio d’arredamento, perché i proprietari hanno tolto una parte di negozio e hanno avuto l’idea originale di creare un locale.
Il rapporto con Ristopiù Lombardia è cominciato con l’inizio dell’attività?
All’epoca c’erano degli altri produttori che erano già stati scelti, ma con il mio arrivo ho cambiato alcune cose. Quando Ristopiù Lombardia si è presentata, l’ho scelta subito come nuovo fornitore. Mi piace avere contatto, una volta alla settimana, con il rappresentante; il catalogo con circa 7000 pezzi mi ha colpito, inoltre mi hanno entusiasmato i corsi di formazione e l’attenzione che hanno nel farti crescere sempre, mandandoti informazioni su come si può migliorare. Non meno importante, hanno prodotti ricercati e di ottima qualità.
Round Cafè, Viale Belforte, 250 – all’interno di Arredo Piu’ Srl – 21100 Varese – www.roundcafe.it
Testo liberamente tratto da “Dicono di noi – Storie e testimonianze delle persone per noi più care: i nostri clienti. Racconti di lavoro insieme, in 20 anni di Ristopiù”, a cura di Paola Santini e Giuseppe Arditi