Dicono di noi: la parola a Hotel Falchetto
30 Marzo 2018
Manuela e Marisa lavorano insieme al ristorante Falchetto: entrambe hanno ruoli multitasking e sono amiche da diversi anni. Manuela è chef, mentre Marisa la segue come fondamentale “braccio destro” in questa avventura.
Entrambe si sono messe in gioco in un luogo invitante e molto affascinante. Il Ristorante Albergo Falchetto di Brunate è composto da 8 camere tutte particolari, arredate in legno, proprio come le baite di montagna; il ristorante poi è abbastanza grande e contiene una sessantina di posti. Un posto magico e attraente, affacciato sul lago, che regala agli ospiti un momento distensivo fra buon cibo e piacevole natura.
Manuela e Marisa iniziano quindi a raccontarci così della loro attività di ristorazione:
Per noi questa è una sfida. Il nostro è un locale antico, storico, situato in una location spettacolare, un bosco con una splendida vista sul lago. L’immagine piacevole di questo posto è rispecchiata da chi ci lavora, sia da chi è in cucina, sia da chi serve le preparazioni, sempre con il sorriso, con una parola gentile, con l’intrattenimento e l’accoglienza. Tu entri in un posto perché ti piace quello che mangi, quello che bevi e quello che vedi, perché l’emozione è un sentire e noi cerchiamo di ospitare le persone in modo coinvolgente ed emotivo.
A maggior ragione quando inizia la stagione primavera-estate, perchè è ancora più piacevole ricevere i clienti avendo davanti un panorama suggestivo e spettacolare.
Manuela raccontaci della tua cucina, di un piatto particolare…
Adoro i primi piatti, mi piace una cucina semplice e ricercata, quindi il mio modo di cucinare rispecchia questo pensiero. Detesto la nouvelle cousine ma adoro “impiattare” con raffinatezza e cura. Per esempio, il raviolo è un ottimo primo piatto per quando si devono preparare molti coperti, perché ha una cottura che rimane perfetta e non tradisce le aspettative, nel senso che non scuoce. I ravioli di Ristopiù Lombardia sono buonissimi ed io mi ingegno a sperimentare: mi piace abbinarli a sughi sempre nuovi e particolari. Questo è nelle mie corde perché è un momento molto creativo ed è così che posso esprimermi in modo completo.
I tortelli/ravioli che hanno il ripieno di patata, per esempio, sono gradevoli, con un gusto neutro e mi permettono abbinamenti con tante varietà di sughi; non a caso, perché sono convinta che un buon raviolo venga esaltato dal condimento che ne crea la particolarità. Questo raviolo è stato il mio “cavallo di battaglia” preparato con i funghi oppure, per il pranzo di Pasqua, servito con asparagi. Un’altra variante che amo sono i tortelli di zucca con speck e pistacchi. Per Natale ho acquistato i ravioli al nero di seppia ripieni di salmone e ho fatto diverse ricerche per trovare un sugo adeguato, perché il raviolo nero aveva un bell’impatto visivo ma condito con alcuni ingredienti perdeva la sua estetica. Così ho pensato di mettere sotto il raviolo nero una mousse a base di panna, salmone e vodka: devo dire che ho avuto clienti che hanno fotografato il piatto e che abbiamo ricevuto molti complimenti! Qualche parola va spesa anche per gli gnocchi di patate viola, originali e sempre molto apprezzati. Non di minore importanza sono i “bartolacci”, che prepariamo come aperitivo. Sono golosi e fragranti, preparati con l’impasto della piadina e con lo squacquerone come ripieno: soddisfano il palato anche dei nostri clienti più esigenti. In apparenza sembrano ravioli ma poi ecco la sorpresa… sono bocconcini friabili e uno tira l’altro.
Ristopiù Lombardia è per noi un buon fornitore, troviamo interessante anche il servizio online e spesso lo usiamo per i nostri rifornimenti.
Testo liberamente tratto da “Dicono di noi – Storie e testimonianze delle persone per noi più care: i nostri clienti. Racconti di lavoro insieme, in 20 anni di Ristopiù”, a cura di Paola Santini e Giuseppe Arditi