Contaminare e personalizzare
27 Giugno 2019
Giuseppe Arditi – Funziona così. Ti siedi, acquisti, bevi. Consumi, leggi. Partecipi a un evento. Assaggi una specialità. La prendi e la porti via. Vai in bagno. Navighi gratis col cellulare.
Esiste un posto migliore di questo, più accogliente? Secondo me no.
Sto parlando del Mercato Centrale della Stazione Termini di Roma, aperto 365 giorni l’anno, dalle 8 a mezzanotte.
L’idea è semplice: creare un luogo di specialità gastronomiche che sia anche bello da vivere.
E così ecco pasticceria, formaggi, carne, caffè, la pizza di Bonci, il ramen, le specialità siciliane. Tutti insieme, ma tutti divisi, per far emergere le singolarità e dare modo al cliente di scegliere cosa gustare, a seconda dell’orario o della giornata.
In questo luogo di passaggio si sta davvero bene, e viene quasi voglia di spostare l’orario del treno.
Quali sono i plus di questa esperienza che ogni bar della penisola può fare propri?
Io ne ho identificati quattro.
Uno Nessuno ti assilla. Puoi stare, entrare, tornare, mangiare, acquistare, leggere. Sei una persona tra tante, non dai fastidio a nessuno. Hai il tuo spazio di vita
Due Mediocrità addio. Qui non ci sono cibi o bevande “da turisti”, che costano tanto e hanno una pessima qualità. Qui la qualità è elevatissima e il prezzo è giusto
Tre Mangio, ma anche no. Il Mercato funziona benissimo anche come shop per portare a casa le specialità gastronomiche (che vengono ben confezionate per il trasporto)
Quattro Imparo. Il cliente del Mercato si può confrontare con piatti e ricette nuovi o particolari e tornare a casa arricchito anche culturalmente
Oltre che a Roma, Mercato Centrale si trova anche a Torino e Firenze.
Foto tratta da https://www.mercatocentrale.it/roma/artigiani/