Consumo etico, lo chiede il cliente
31 Maggio 2017
Cos’è il consumo etico? La consapevolezza che ciò che si spreca va a danno degli altri e, alla fine, delle generazioni future e del pianeta tutto. “Non sprecare il cibo” è la regola che tutte le mamme insegnano ai propri figli, ma negli ultimi tempi c’è una sensibilità maggiore, che si allarga anche ai consumi fuori casa. Banalmente, è molto semplice tenere gli avanzi della cena in un piatto ben chiusi e consumarli il giorno successivo. Più complesso era, sino a poco tempo fa, mangiare solo mezza porzione di pasta al ristorante e cercare di conservare la seconda metà.
La mentalità più sostenibile ed etica, oggi, non accetta sprechi di alcun genere, men che meno in relazione al Food. Questo è il motivo per cui è diventato (quasi) naturale chiedere di poter portare a casa la pizza avanzata o la bottiglia di vino consumata per metà.
Come si deve comportare il ristoratore? Deve agevolare, e anche di buon grado, questi comportamenti. Quindi deve abbandonare la faccia stranita o scandalizzata: che si tratti di ristorante stellato o di bar di periferia, il cliente ha il diritto di portare a casa il suo cibo avanzato e consumarlo in un secondo momento.
La doggy bag o la wine bag possono aiutarvi a risolvere eventuali problemi logistici. Tra l’altro, siccome questi comportamenti verranno attuati da sempre maggiori clienti, e molti discrimineranno tra locali “attenti” e locali “disattenti”, sarebbe utile pubblicizzare questa possibilità. Sarà poi il cliente a decidere se utilizzarla o meno.
Se allarghiamo la visuale, notiamo che il “recupero” è un fatto culturale, che va ben oltre il cibo. I bambini, oggi, sanno perfettamente che la plastica si butta nei contenitori appositi; che la luce va spenta quando si esce dalle stanze. Che, in sostanza, non dobbiamo pensare sempre e solo a noi, qui e ora, che possiamo pre-occuparci anche degli altri. Il consumo etico è tra noi, ignorarlo diventa dannoso per l’immagine e il business.