Con il denaro? Prudenza e no rischio
16 Giugno 2020
Francesco Megna – Come sempre avviene in tempi difficili, anche i risparmiatori brianzoli con lo scoppio della pandemia sono diventati più avversi al rischio e questo basterebbe a spiegare l’incremento della liquidità con le giacenze sui conti correnti più che raddoppiate rispetto allo scorso anno, ed un saldo positivo (+5%) per lo stock dei depositi vincolati, quelli che riconoscono un rendimento a fronte di un impegno a non togliere il denaro per un certo periodo di tempo.
Ma in piena emergenza Coronavirus ci sono anche ulteriori dati che dimostrano ancora una volta che ai brianzoli piace essere prudenti e rinunciare ad asset class più rischiose.
Certamente in questo periodo sono scelte di breve termine e attendiste dovute alla paura e all’incertezza generate dalla pandemia. I tre giorni di collocamento del BTP Italia, titolo di Stato indicizzato all’inflazione italiana dedicato al finanziamento degli interventi relativi all’emergenza Covid-19, con durata 5 anni e un tasso annuo definitivo al 1,40% pagato in due cedole semestrali, si sono chiusi con una raccolta complessiva che non si vedeva da parecchio tempo. Discreto successo stanno ottenendo anche le sottoscrizioni dei Certificates a capitale protetto o garantito. Sono strumenti di medio e lungo periodo che permettono all’investitore di partecipare alla performance positiva del sottostante di riferimento e al contempo di proteggere il capitale investito in caso di ribasso. La loro liquidità è costantemente garantita.
In generale cresce la raccolta complessiva di risparmi e investimenti con un incremento medio del 10% circa. Molto sbilanciata sulla liquidità di cui abbiamo detto, alla quale si aggiungono fondi pensione e polizze (70% nel ramo Vita) con un incremento del 5% circa.
L’analisi dei comportamenti durante le settimane della pandemia sottolineano una marcata propensione all’accumulo ed alla ricerca del rischio zero anche da parte delle famiglie con più possibilità economiche e attitudine a rischiare. Nei primi mesi di questo 2020, poi, tra i fondi aperti, le preferenze dei sottoscrittori si sono indirizzate verso i prodotti monetari (+8% rispetto ad un anno fa). Nel frattempo la quota di risparmio allocata in prodotti di risparmio gestito è in continua crescita raggiungendo il 35%. In ripresa il comparto obbligazionario, inclusi gli investimenti nelle Aree dei Paesi Emergenti, in titoli di emittenti societari denominati in Euro, Dollaro e Yen e in Area Euro. Spiccano anche gli obbligazionari misti, che prevedono un portafoglio tendenziale con investimento azionario pari al 15% circa. Raddoppiano la raccolta i fondi di diritto italiano, che si contraddistinguono per un’attenzione particolare nei confronti dei criteri di tipo ambientale, sociali e di governance e che escludono investimenti diretti verso emittenti che operano nei settori legati alla produzione di sigarette, nel settore della produzione di apparecchiature per l’aeronautica e la difesa civile e militare, nonchè nell’ambito della gestione di casinò e case da gioco. Stabili i fondi flessibili, in cui al gestore viene data grande flessibilità nelle scelte di portafoglio. In lieve ripresa la raccolta sugli azionari, specialmente quelli che investono in Area Euro.
*Responsabile Commerciale settore banking