Come va il settore immobiliare?
10 Settembre 2020
Francesco Megna *- Anche in Brianza le compravendite immobiliari registrano un deciso calo e il trend negativo sembra destinato a ripercuotersi sul 2021, almeno fino ai primi mesi dell’anno. Le famiglie non sono ancora del tutto consapevoli delle ricadute che la crisi in atto avrà sulla loro capacità di spesa, sulla propensione all’acquisto dell’abitazione e nemmeno sul mercato dei mutui prima casa. La cassa integrazione che ha tagliato i redditi di molti lavoratori oggi c’è ma prima o poi cesserà. Il posto di lavoro rischia di saltare. Le difficoltà occupazionali e l’incertezza sul reddito si riflettono direttamente sulle famiglie e sul loro investimento primario a lungo termine: la prima casa.
Con uno scenario come quello che stiamo vivendo, rappresentato da un Pil in discesa sia quest’anno che nel 2021, da una crisi dell’occupazione che sarà manifesta nei prossimi mesi, si prevede un forte deficit di erogazione mutui, compresi i mutui prima casa. La capacità di rimborso si impone come indicatore sempre più importante nelle fasi di istruttoria. Anche per questo, si prevede in questo 2020 un deficit circa l’erogazione di mutui.
Entro fine 2020, sembrerebbero destinati a calare, anche se moderatamente, i prezzi del mercato. Nel residenziale, il leitmotiv degli acquisti sarà quello economico: altre esigenze non verranno tenute in gran conto.
Il mercato immobiliare dovrà comunque poter contare su flussi finanziari a sostegno degli investimenti delle famiglie che in questi mesi hanno dovuto rinviare i propri programmi. Pare evidente ora un minimo recupero dei progetti di investimento abitativo seppur limitati dalle prospettive occupazionali sfavorevoli. Al calo dell’offerta di mutui si è contrapposta la crescita delle surroghe riattivata dal calo dei tassi di interesse e in parte supportata anche dall’avvento dell’informatizzazione dei processi che ha consentito il perfezionamento delle pratiche anche durante il lockdown. L’avvento della digitalizzazione indicherà la strada per un nuovo modello di servizio maggiormente rivolto ai canali telematici. La stima per i primi sette mesi dell’anno, basata su dati preconsuntivi del deliberato e degli atti di compravendita, vede un incremento delle surroghe e sostituzioni di circa il 19% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Cresce anche l’importo medio erogato. È del 55% la percentuale di mutuo richiesta rispetto al valore dell’immobile ipotecato.
*Responsabile Commerciale settore banking