Collocazione del bar: un posto non vale l’altro
2 Novembre 2016
Sfatiamo un mito: non è vero che i bar prosperano solo e soltanto se a gestirli sono professionisti preparati. C’è un ingrediente, infatti, che alcuni sottovalutano: la collocazione del locale. Ebbene, la verità dura e cruda è che non un posto non vale l’altro. Che il posizionamento può decretare il successo o il fallimento, se non viene subito analizzato e studiato.
Nessun bar nasce in un posto sperduto (e anche se così fosse, pensate ai rifugi di montagna, il servizio, ancorché l’unico, potrebbe risultare deludente e indurre i clienti a portarsi il panino da casa…). Tipicamente, nasce in un luogo di passaggio, dove tante tipologie di consumatori transitano. Le variabili sono davvero numerose, ma nessuna di esse è “non studiabile”. È sufficiente osservare, per comprendere se in quel certo posto passino pendolari, camionisti, studenti, operai, dipendenti. A ciascun target si può abbinare un orario, un cibo preferito e necessario, un servizio (più o meno veloce, per esempio). Già questo è un ottimo punto di partenza, per tarare in modo corretto la propria offerta. Ma non solo: proprio perché un posto non vale l’altro, un bar avveduto non andrà a sovrapporsi in modo identico a prodotti e servizi offerti dal concorrente, che sta a 100 metri di distanza.
Chi pensa che il lavoro di georeferenziazione sia inutile si sbaglia, e di grosso. Immaginiamo il nostro locale come una ragazza che deve scegliere quale abito indossare per un evento importante. La sua analisi terrà conto del contesto, degli altri invitati, dei colori, della comodità, dell’abbinamento con i colori degli occhi e i capelli. Un lavoro “sartoriale”, insomma. Ecco, questo è lo stesso impegno che dobbiamo prendere anche noi, ogni volta che decidiamo di far nascere un bar di successo.
Giuseppe Arditi sta preparando, sul tema, una grandissima sorpresa. Continuate a seguirci…