Caffè, come non approfittarne
6 Marzo 2017
Diversi indicatori ci spingono a considerare che i prossimi anni vedranno un boom di consumo di caffè. E che dovremo essere pronti ad approfittarne (in senso positivo). Ecco gli indicatori. Primo: la ripresa dei consumi a livello di Paese. Secondo, l’effervescenza del comparto, generata dalle capsule monoporzione. Terzo: l’arrivo di nuovi player proprio sulla “piazza italiana”, a sparigliare le carte di chi è già presente con brand forti. Conseguenza, solo all’apparenza banale: occorre saper proporre un caffè di altissima qualità.
Molti affermano che “fare il caffè” sia un’arte. È verissimo, essendo la bevanda la risultante di una serie di variabili che devono essere tutte presidiate alla perfezione: acqua, temperatura, chicco, tostatura, grana, tazzina… anche i bar più blasonati possono “cadere” nella realizzazione di un caffè non buono: peccato che gli italiani non perdonino (e cerchino subito un altro bar): col caffè non si scherza. Alcuni consumatori, addirittura, sono disposti a seguire la loro marca preferita anche lontano da casa o dal lavoro, pur di gustare un buon caffè. Al momento, inoltre, non sappiamo quali conseguenze porterà, nell’offerta, lo “stile” proposto da operatori internazionali come Starbucks: è possibile ipotizzare che anche il classico bar di periferia si debba dotare per proporre almeno 20 tipologie di preparazione di caffè, con buona pace della pazienza dei baristi e dei “puristi” che non usano nemmeno lo zucchero.
A chi ha appena aperto un locale, o a chi intende approfondire la preparazione del caffè, l’Academy Ristopiù Lombardia dedica un momento formativo, che si terrà il 13 marzo dalle 9,15 alle 15,30 presso la sede dell’azienda (Via Monte Tre Croci 5, Varedo, MB). “Caffè Espresso – Corso Base” prevede un investimento di 10 euro, è invece gratuito per i possessori della Risto Quality Card.