Buono, anche se senza glutine
14 Aprile 2017
Per tantissimo tempo le persone che non potevamo consumare cibi con glutine erano sostanzialmente discriminate, all’atto della spesa, perché l’industria non aveva ancora studiato soluzioni interessanti – ossia buone – per la loro alimentazione. Inoltre, l’offerta era numericamente risicata e passava spesso solo per gli scaffali della farmacia.
Oggi, complici diagnosi più puntuali e il desiderio di mangiare senza glutine anche da parte di chi non è celiaco, anche gli operatori dell’Horeca stanno ampliando la propria offerta: il bello di questo percorso di ampliamento delle opportunità di consumo è che la produzione non si è concentrata solo sul cibo essenziale (sostitutivi del pane, pasta, pizza, biscotti), ma anche sui dolci al cucchiaio e di pasticceria. La persona affetta da celiachia (stiamo parlando dell’1% della popolazione), o che per scelta etica o di opportunità intende non consumare glutine, può consumare oggi sfiziosità di ogni genere, preparate però con rigore e senza contaminazioni tra farine.
Molte aziende si sono specializzate e hanno dedicato reparti dei loro stabilimenti a questi prodotti, lavorando nel frattempo con la Ricerca&Sviluppo perché la risultante fosse un cibo davvero buono e di qualità. Bar e ristoranti possono, per esempio, attingere alla linea Gluten Free che Ristopiù Lombardia ha inserito nel proprio Catalogo. Si tratta di sei specialità dolciarie che si rifanno alla tradizione della pasticceria italiana ed europea, già predisposte in monoporzione: il tiramisù, il crumble alle mele, la mousse di cioccolato, allo yogurt, il parfait al torroncino. Nel caso delle fette di torta, il prodotto è confezionato singolarmente in una valva che impedisce ogni genere di contaminazione.
Per avere maggiori informazioni sulla patologia, http://www.celiachia.it/home/HomePage.aspx
(foto tratta da http://www.pasticceriaveneta.it/)