Sappiamo raccontare i nostri locali?
14 Febbraio 2017
Giuseppe Arditi – Molti non sono ancora convinti che “raccontare il proprio locale” sia indispensabile… e si limitano a lavorare bene. Eppure solo la bravura non è sufficiente, occorre una narrazione a supporto, un contesto nel quale inserire un’esperienza emozionale e gustativa.
Prendete gli spot televisivi, oppure la comunicazione ideata dalle grandi agenzie per il mondo Social: noterete che, sempre, attorno a un prodotto o servizio, è costruito un racconto, una situazione, una ministoria che arricchisce la patatina, la bibita, l’hambugeria, la verdura appena raccolta. Noterete che ci sono le persone, che si muovono e danno valore alla situazione impreziosendola di particolari che riguardano proprio il prodotto o servizio. In poche parole: il consumatore, una volta arrivato al supermercato, si ricorda che quel trancio di pizza ha aiutato un amore a sbocciare; ha tenuto compagnia a un gruppo di bambini durante una festa di compleanno; è composto da ingredienti che sono stati raccolti e cucinati con amore proprio come faceva la nonna tanti anni fa.
La stessa strategia si può applicare al proprio locale e alla propria offerta. Per esempio andando a esplicitare l’ingredientistica del nostro piatto forte; precisando come, in qualità di esperti, andiamo a cercare quella certa ricetta in giro per il mondo, oppure nei paesini sperduti delle colline della nostra regione. Oppure ancora inserendo nel locale oggetti o situazioni che modifichino l’atmosfera e la rendano in qualche modo unica.
Questo delicato lavoro può essere svolto sia in autonomia che con il supporto di specialisti: questi ultimi sono utili se si vuole comunicare in modo efficace sui Social, strumenti che richiedono un aggiornamento quotidiano, la piena rispondenza informativa con quanto nel locale accade davvero. Un “biglietto da visita” che deve essere aggiornato con costanza e con il quale si può spingere per arrivare a un legame efficace con i propri clienti e prospect (esempio: creo un evento musicale abbinato a una degustazione di cibo; predispongo gli inviti, li lancio su FB, monitoro l’interesse, aggiungo una promozione, controllo sino all’ultimo il numero di persone attese: efficacia massima e dialogo praticamente one to one).
(nella foto, la narrazione scelta da Amica Chips)
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