Patatine fritte, quando diventano rito
11 Novembre 2016
Prima c’era il rito del caffè, del thè (rigorosamente con tazzine in ceramica), della tazza di latte prima di coricarsi. Del superalcolico a fine pranzo, del pasticcino. Ora anche gli italiani si sono spostati verso un rito ben più calorico e altrettanto appagante: le patatine fritte, da consumarsi anche lontano dai pasti, o per strada, o in piena notte. Il merito è della comodità del contenitore-cartoccino, delle infinite varietà di salse che possono essere scelte in accompagnamento e dell’indubbio piacere edonistico che il fritto genera.
Le patatine fritte non sono più “contorno”, ma portata principale di un “happy meal” da fruire anche in piedi, in mobilità. Uno snack, insomma, all’americana. O alla belga, più propriamente (dato che la ricetta proviene proprio da lì).
Lato operatore dell’Horeca, questo nuovo trend è davvero interessante. Friggitrice o forno, taglio a sigaretta o zigrinato, poco importa: le patate sono già presenti nelle cucine, si tratta solo di dare loro diversa dignità e trasformarle in “specchietti per le allodole” positivi, ossia in occasioni interessanti per catturare l’attenzione del consumatore e farlo entrare nel locale.
I trucchi, le ricettazioni, i giusti abbinamenti con le salse saranno oggetto di un doppio appuntamento dell’Academy Ristopiù Lombardia, RistoChips & CO, che si terrà il 14 novembre presso la sede di Ristopiù a Varedo (MB) e che durerà o dalle 9,30 alle 11,30 o dalle 15 alle 17. Per l’occasione sarà presente uno chef dell’azienda McCain, specializzata nella produzione e commercializzazione di patatine fritte in tutto il mondo.
Il Catalogo Ristopiù Lombardia è ricco di referenze (patate per forno, per friggitrice, crocchette, cubettoni, spicchi, chips, con la buccia, salse) combinabili tra loro. Per saperne di più e per iscriversi al corso è possibile visionare il sito http://ristopiulombardia.it