Il mercato del credito prima dell’avvento del coronavirus
13 Marzo 2020
Francesco Megna – Più richieste di mutuo a tasso fisso, aumento delle richieste di surroghe (sia sul canale online sia presso le filiali delle banche) e una durata media dei finanziamenti in crescita: un mercato del credito positivo, con i tassi di interesse sempre molto vicini ai minimi storici. È la fotografia che scaturisce dall’analisi sull’andamento dei mutui ipotecari che, per il mese di Gennaio, ha confermato i trend che hanno caratterizzato il mercato nell’ultima parte del 2019. L’andamento delle richieste dei nuovi mutui e surroghe fa segnare un +12,6% sospinto in particolare dalla ripresa dei mutui di surroga e sostituzione che lo scorso mese hanno coperto il 68% del totale: livello che rappresenta un nuovo massimo dal primo trimestre 2015.
L’andamento delle erogazioni conferma il buon momento per i mutui con questa finalità: 55% emesso per surroghe e sostituzioni, nuovo massimo dal terzo trimestre 2017. I tassi di interesse che viaggiano attorno ai minimi storici hanno ancora di più incentivato i richiedenti di mutui a preferire il tasso fisso: una scelta che ha interessato 91% delle richieste (in aumento del 6% rispetto a quanto registrato nell’ultimo trimestre).
Le durate oltre i 20 anni rappresentano circa il 40% del totale delle richieste, in contrazione rispetto allo scorso anno. La classe di importo sino a 100.000 euro si attesta al 40% delle richieste; circa il 78% delle erogazioni ha un importo pari o inferiore ai 150.000 euro. A livello di intero anno il valore medio delle richieste di nuovi mutui e surroghe si è attestato a 115.000 euro circa.
Il dato sulle erogazioni, rivela l’età dei mutuatari: la fascia dei richiedenti con età compresa tra i 36 e i 45 si attesta al 40%, mentre la fascia 56/75 aumenta il suo peso al 15% (25% le richiedenti di sesso femminile). La domanda di mutuo da parte della componente dei dipendenti a tempo indeterminato si riferisce all’85% delle nuove richieste mentre il peso dei richiedenti con un reddito mensile netto maggiore di 2.000 euro è riconducibile al 55% del totale richieste.
È ancora un buon momento, per accendere un mutuo complice un momento più che favorevole, a partire da quella fine del 2019 in cui abbiamo lasciato un costo del denaro basso e gli indicatori Euribor e Irs molto positivi, ritrovandolo poi quest’anno e, con ogni probabilità, anche negli anni a venire. Per il momento il trend è positivo, complice anche il superamento delle fasi di incertezza causate dal governo e in particolare dalla finanziaria.
*Responsabile Commerciale settore banking