Italiani e sostenibilità, sempre più vicini
6 Novembre 2019
Francesco Megna* – L’Italia è consapevole di non essere ancora uscita del tutto dalla crisi e di avere davanti un orizzonte ricco di incertezze sul piano economico e della sostenibilità. Più della metà dei brianzoli è soddisfatta della propria situazione economica, mentre aumenta la capacità di accumulo del risparmio delle famiglie, che tuttavia prediligono la liquidità come auto-assicurazione per trovarsi più preparati in un contesto ad alta volatilità, e si riducono lievemente le famiglie in saldo negativo. Cresce la consapevolezza rispetto ai temi della sostenibilità negli investimenti. La maggior parte dei cittadini pensa che il mondo stia fronteggiando un’emergenza al contempo ambientale e sociale; c’è chi sottolinea la propria preoccupazione per l’ambiente, chi si sofferma sulle disuguaglianze. Per quanto riguarda la situazione personale, oltre il 50% si dichiara soddisfatto della propria situazione economica. Non dimentichiamoci però che quasi una famiglia su 5 è colpita dalla crisi.
Aumenta la capacità di risparmio delle famiglie (44%) e si riducono quelle in saldo negativo, che però rimangono il 20%, anche se il 63% continua a preferire la liquidità per far fronte a spese impreviste in un contesto comunque incerto. In un contesto in cui il risparmio assume il ruolo di ‘auto-assicurazione’, questa fiducia limitata non può che certificare la predilezione per la liquidità. Risulta difficile trovare un investimento ideale, oltre alla diffidenza verso le ultime novità in materia di norme che lo tutelano. Così parecchi risparmiatori non investono e/o spendono il loro denaro. Stabile il mattone e gli investimenti considerati più a rischio.
Il dato interessante è che nella valutazione delle opzioni di risparmio e investimento emerge la volontà di investire in attività positive per società e ambiente. Questo inizia a produrre un cambiamento anche nella vita quotidiana: si diventa più attenti ai consumi e quasi il 40% è più attento agli investimenti. Un 22% dei risparmiatori sarebbe disposto ad accettare anche rendimenti più bassi purchè l’investimento fosse indirizzato in aziende sostenibili. Parecchi investitori sono poi convinti che le aziende che si comportano in modo etico saranno più redditizie nel lungo termine. Inoltre, la percentuale dei risparmiatori che affermano che abbandonerebbero l’investimento in un’azienda se non si comportasse in modo etico, è il 48%. Gli investitori sono interessati ad adottare un approccio Esg (sostenibile) e hanno bisogno di sostegno e consulenza per trasformarlo in un processo decisionale finanziario.
*Responsabile Commerciale settore banking