Un primo della nonna, grazie
7 Settembre 2016
Il primo della nonna resta nel cuore di tutti gli adulti. Senza coinvolgere più di tanto la psicanalisi, è normale osservare un legame tra i gusti e le sensazioni che si sono provati da piccoli e i piaceri che si amano (o le cose che, per contrasto, si detestano) da adulti.
Le abitudini degli italiani, dal Dopoguerra ad oggi, si sono molto modificate: un tempo anche chi lavorava dal mattino alla sera cercava di tornare a casa per pranzo. Molto difficilmente era prevista l’opzione “mangio fuori”, che oggi è diventata normalità. Il panino in velocità (o l’insalata) si contende attualmente il primato del gradimento con il primo piatto, il primo della nonna, appunto, che per ragioni di praticità e servizio i bar predispongono già pronto. Subito occorre fare chiarezza: nessun consumatore, dall’insegnante al muratore, allo studente, al manager, accetta più, quando entra in un locale, di assaggiare un primo non eccellente. Il patto è molto chiaro: il consumatore è conscio del fatto che il bar di 20 metri quadri non dispone di una cucina in grado di preparare il ragù per le lasagne e farlo cuocere 10 ore. Proprio per questo si aspetta che il prodotto pronto sia più che buono, il più possibile senza conservanti, dunque, ai suoi occhi, naturale. Proprio come quello della nonna.
L’esperienza Ristopiù Lombardia insegna che il gusto per il cibo italiano della tradizione rimane stabile: tra i primi piatti alto vendenti compaiono infatti le lasagne alla bolognese, le fettuccine al ragù, i tagliolini verdi con panna e speck, il risotto allo zafferano.
La preparazione del piatto deve avvenire in massima velocità, tenendo conto che mediamente gli avventori hanno circa 45 minuti a disposizione per il pranzo. Altrettanta attenzione dovrà essere posta nei confronti del riscaldamento del piatto, sempre per il patto di cui sopra: mai portare al tavolo un primo ben caldo solo da una parte.
Accanto alle classiche produzioni italiane, non bisogna però dimenticare l’amore per la cucina “gourmet”, applicata sempre al pranzo in velocità: un’offerta completa dovrà dunque contenere, per esempio, uno piatto con gli asparagi, con i funghi, con i pesci, senza dimenticare cannelloni, tortellini, ravioli. Più l’offerta sarà completa, più il cliente tornerà il giorno successivo per trovare un nuovo piatto.
I primi piatti Ristopiù Lombardia sono consultabili sul sito http://ristopiulombardia.it