Celebriamo Bottura… e prendiamo esempio
2 Luglio 2018
Elena Giordano – Qualche giorno fa Massimo Bottura, con il suo ristorante, la Trattoria Francescana di Modena, è stato decretato il migliore per la classifica dei World’s 50 Best Restaurants 2018.
Del mondo. Non del quartiere, della regione, dell’Italia, dell’Europa.
Del mondo.
Ossia il mondo si inchina a un italiano.
Un eclettico, che ha queste caratteristiche:
-valorizza il territorio in cui è nato è vissuto, ma ha solide basi ed esperienze internazionali
-inventa e reinventa
-lavora in silenzio
-sta lontano dalla tv
-crea le tendenze – non le segue, non le copia
-mantiene elevatissimo lo standard – e il prezzo – dei suoi locali
-mette a disposizione la sua fama… per catturare l’interesse della gente e aiutare il prossimo in difficoltà
Massimo Bottura deve diventare il nostro guru.
Il guru degli imprenditori dell’Horeca.
Il guru dei politici e dell’Italia tutta: poche parole, tanta azione, solo di eccellenza.
Non dobbiamo però pensare di Diventare come Lui.
Noi – tutti noi – facciamo altro. Abbiamo altri interlocutori, altri clienti, altri stakeholder. Ma la base, ossia le fondamenta che ci consentono di fare bene, devono e possono essere certamente le stesse.
Troppo spesso siamo influenzati da personaggi che lasciano il tempo che trovano.
Ci innamoriamo di tendenze che svaniscono.
Introduciamo piatti che non ci convincono solo perché qualcuno ci ha detto di farlo.
No. Dobbiamo diventare “botturiani”, ossia distintivi, certi del nostro valore. Restando umili, perché con la vanagloria non si aumenta la marginalità del locale.
Imparare da personaggi come Bottura è davvero stimolante perché:
-ci fa capire che una volta raggiunto un traguardo… si può sempre arrivare più in alto!
-guarda caso, in tutto il mondo, quindi anche nel nostro quartiere, le persone sanno distinguere la bontà (quindi non dobbiamo mai fregare nessuno)
-ci riporta alla realtà: chi si impegna ottiene risultati. Se non li stiamo ottenendo… non ci stiamo impegnando abbastanza
Ps ecco gli altri italiani in classifica, segno che… davvero siamo un grande popolo che ama la cucina.
Piazza Duomo, di Alba, chef 3 stelle Michelin Enrico Crippa, 16° posizione
Le Calandre, 3 stelle Michelin, chef Massimiliano Alajmo, 23° posizione
Niko Romito, ristorante Reale, Castel di Sangro, 3 stelle, 36° posto
Foto tratta da: https://www.osteriafrancescana.it/it/massimo-bottura/