Chef o non chef, occhio alle regole
16 Gennaio 2018
Giuseppe Arditi – Qualche settimana fa, un famosissimo chef di punta e strapunta è stato multato. O meglio: il suo locale è stato multato e il direttore e la moglie dello chef, responsabile della catena di ristoranti, sono stati denunciati.
Motivo? Durante un controllo, i Nas hanno trovato che nei menù non era indicato l’asterisco relativo a certa merce che giaceva congelata in un frigo.
Da dove vogliamo partire, per affrontare la cosa? Da dove vuoi tu, scoprirai che questo fatto di cronaca scopre un vaso di Pandora incredibile.
Lato autorità che controllano:
fanno bene, fanno il loro lavoro, inutile additarli come fastidiosi.
Lato ristoratore:
possibile che si attacchino a un asterisco?
Lato cliente:
dai non ci credo, impossibile che il superchef si sia fatto beccare a non rispettare una regola palese
Lato comunicazione:
adesso bisogna ricostruire rapidamente la reputation dello chef
Lato buon senso:
è vero che in Italia ci sono milioni di regole da rispettare e bar e ristoranti sono vessati da controlli di ogni genere. Ma non è possibile farsi “beccare” impreparati proprio relativamente a una questione delicata come quella della conservazione dei prodotti e della comunicazione corretta ai clienti
C’è poi una riflessione più ampia che mi piace condividere con te. E riguarda proprio il mondo nel quale siamo inseriti, il nostro mercato di riferimento.
Il cibo, la nutrizione, la cucina sono sotto la lente d’ingrandimento perché, per nostra fortuna, agli italiani non solo piace mangiare, e bene, ma piace anche conoscere la provenienza dei cibi, la loro preparazione, l’impiattamento e così via.
Se vogliamo essere impeccabili e fornire un servizio all’altezza del nostro cliente – molto più preparato rispetto a un tempo – non dobbiamo sottovalutare niente, ma proprio niente. Non dobbiamo trattare con sufficienza le regole; il servizio; i dipendenti.
Se vogliamo essere i migliori, dobbiamo spalmare questa nostra bravura in ogni aspetto del business, dai conti in ordine, alla toilette profumata, alla spugnetta pulita, alla pasta non scotta.
Puoi avere quattro o cinque stelle, ciò che conta è altro: avere rispetto di se stessi e del proprio lavoro. E di tutti coloro che ti ruotano attorno.
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Un caro saluto da Jo