Il capitale umano … non è un film
1 Agosto 2016
Di Giuseppe Arditi
“Il capitale umano” è il titolo di un bel film italiano del 2013, diretto da Paolo Virzì. Fuori dall’ambito cinematografico, il capitale umano del nostro Paese è il talento del singolo che, messo insieme a quello degli altri, fa progredire il Paese. E qui la sceneggiatura inizia a scricchiolare.
La culla del Rinascimento, dei grandi artisti e scienziati che hanno costruito la civiltà moderna, stando a quanto dicono i dati dell’ultimo Human capital index stilato dal World Economic Forum, non sta ultimamente valorizzando le sue persone, altro che talenti ed eccellenze e made in Italy da esportare. L’Italia è il 34esimo Paese su 130 per investimento in capitale umano: davanti a noi, tutti i big del pianeta. La nostra istruzione di base viene considerata di buona qualità, ma poi i ragazzi vengono abbandonati al loro destino. L’Italia è infatti 123esima per quanto attiene la partecipazione dei giovani alla forza lavoro e 122esima (su 130!) per quanto riguarda la disoccupazione giovanile. Ultimo dato su cui riflettere: siamo anche 119esimi per la formazione sul lavoro. Ma come, dove sono andati a finire l’esaltazione dei migliori giovani talenti? Le politiche per il sostegno al lavoro? L’impegno a dare un futuro ai giovani, unico “strumento” capace di garantire un futuro al Paese? Mica ci saremo persi tra le pieghe delle pensioni, i voucher e i contratti capestro? Allora è davvero vero che i cervelli fuggono all’estero, per evitare di essere mortificati in terra italiana?
Inutile attendere che politiche di sistema modifichino in breve tempo questo trend. Meglio iniziare con il fai-da-te. I player del mondo Ho.Re.Ca. possono essere una perfetta case history: a loro molto spesso tocca il compito di formare, incentivare, far crescere i talenti; responsabilizzarli e farli diventare parte integrante dell’attività. Se il cambiamento non può partire dall’alto, che allora parta dal basso. Farà probabilmente meno rumore, ma sarà di sicuro più efficace. (nella foto, la copertina del Report 2016 del World Economic Forum)