Il Vino della messa – parte 4
10 Novembre 2017
Aumenta la suspense, il giallo di Rodolfo Vettorello si infittisce: il ladro di vino sta per essere smascherato!
Con l’aiuto della punta di un coltello cercò di recuperare il nodo che aveva spinto un poco in giù. Con un certo impegno riuscì ad estrarlo piano piano. Si poteva fare. L’indomani, poiché la piccola scorta del vino per la messa cominciava a scarseggiare, pregò il sagrestano di scendere in cantina a riempire il recipiente. Il sagrestano ignaro dei propositi di Don Eugenio, prese la candela sopra la madia, l’accese e imboccò la scala. Il Sacerdote fece mossa di uscire per le sue occupazioni, mentre il sagrestano adempiva ai suoi compiti.
Arrivato in cantina, posò il candeliere sul tavolaccio di legno. Afferrò la damigiana per il collo e la inclinò per riempire il recipiente che aveva portato con sé. Nel frattempo Don Eugenio era rientrato silenziosamente, aveva spento la luce per essere sicuro del fatto suo e con cautela aveva estratto il grosso nodo che, pura combinazione era proprio sopra la damigiana.
Il sagrestano, presunto astemio, stava proprio in quel momento tracannando il vino appena versato. Il recipiente da cui beveva avidamente aveva un piccolo collo, per cui man mano che beveva era obbligato a inclinare la testa all’indietro. Arrivò in fretta al fondo della bottiglia e a quel punto il suo sguardo aveva raggiunto il soffitto. Si accorse dell’occhio che osservava attraverso il foro. Il prete di sopra era soddisfatto di aver individuato il malandrino. Il bevitore però non si perse d’animo. Staccò con una mossa di disgusto la bocca dalla bottiglia e imprecò a voce ben alta per essere sentito: “Ostia, par quant che prove no son bon ch’el me piase!!!”
Traduzione: “per quanto provi, non riesco a farmelo piacere!!.”
GRAZIE A RODOLFO VETTORELLO
PER AVER TENUTO COMPAGNIA IN QUESTI GIORNI
AI LETTORI DI RISTOPIUNEWS!