Tutti sani al Sana (e non solo)
19 Luglio 2017
Dal’8 all’11 settembre prossimi, a Bologna, si terrà Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale. Perché ci interessa questa fiera di settore? Per un unico, essenziale motivo: perché questo evento non è più “di settore”, bensì è “il settore”.
In Italia, lo sappiamo, ci sono pochissime industry che crescono a doppia cifra anno su anno. Ebbene, entrare nelle dinaniche del Sana significa esplorare un mondo che cresce, che non accenna a fermarsi. Il bio è il trend del momento e pure quello del futuro. La stessa fiera ha intercettato questa ricchezza, data dal desiderio del consumatore di stare lontano da tutto ciò che è percepito come “industriale”: quest’anno, infatti, gli spazi espositivi vedranno due padiglioni in più, dedicati alla cura del corpo. E poi spazio per le soluzioni green dedicate a casa e ufficio; referenze per bambini, auto elettriche, abiti eco-friendly, viaggi e wellness. Il tutto sempre naturale. A campeggiare tra i settori ovviamente il Food, che resta lo spazio più importante e quello su cui si concentrano innovazione e denaro.
Lo scorso anno, il Sana ha fatto registrare 47.221 visitatori, 833 aziende, 50.000 mq di rassegna espositiva, più di 60 tra eventi e workshop (con 4.800 partecipanti) e 2.300 incontri con buyer provenienti da 27 Paesi. Quest’anno i numeri sono attesi in crescita: questa è la migliore testimonianza di un mercato che sta andando davvero bene.
Cosa dobbiamo presidiare, se vogliamo beneficiare, nel nostro locale, di questa tendenza fortissima?
- Ricordare che il cliente ha ormai una sensibilità “green”. La dobbiamo rispettare e valorizzare
- Proporre cibo “tracciato”, ossia con una storia identificabile, pronta per essere raccontata
- Scegliere referenze del territorio, che contribuiscano a far crescere la comunità nella quale il vostro locale è inserito (il cliente vede e trae le sue positive conclusioni)
Chi pensa di poter fare a meno di questa sensibilità, resterà molto male, nel momento in cui si accorgerà che le persone avranno un sguardo (ai prodotti e al locale) sempre meno “affezionato”. Perdere la fedeltà del cliente sarà un attimo, purtroppo.
Foto tratta da www.sana.it