On the go, si mangia così
4 Luglio 2016
Cosa sarà mai successo agli italiani? Le mura domestiche – specie quelle della cucina – vanno loro un po’ strette. A dimostrarlo sono i numeri: secondo Coldiretti, infatti, negli ultimi 10 anni, la spesa per mangiare fuori è aumentata del 28%. Come, proprio nel Paese che più ama la cucina? Ebbene sì. Il motivo? Probabilmente una nuova gestione del tempo, unita al desiderio di aumentare il numero delle occasioni conviviali, con famiglia e amici.
Il dato interessante è però anche un altro: a essere scoppiata è la passione per lo street food – che per Coldiretti sta contagiando 35 milioni di persone – ossia per il cibo che si tiene in mano e si consuma in rapidità. Ben vengano anche le derivazioni non tipicamente italiane (come il kebab): importante è muoversi, appunto mangiare “on the go”.
Anche i locali “statici” possono beneficiare di questa nuova passione. Ci sono soluzioni e opportunità per trasformare la propria struttura in luogo da street food. Basti pensare a un bancone posizionato all’aperto, nel quale proporre stuzzichini, fritture al cartoccio, tartine o piadine. L’unico limite, in questo ragionamento, è dettato solo dalla mancanza di fantasia. Così come i bar si sono strutturati per l’apericena, ugualmente possono ampliare l’offerta alle patatine fritte, agli hot dog e così via. Da questo punto di vista, Expo 2015 ci ha insegnato molto: ci ha proposto tutte le possibilità e tutti i cibi del mondo: gli italiani hanno scoperto quanto buone fossero le French fries, oppure le minicake austriache, o gli stuzzichini nepalesi. Ora vogliono “ricreare” l’offerta planetaria sotto casa. Sta a noi provare a soddisfarli.
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