Era una notte buia e tempestosa…
31 Marzo 2017
Giuseppe Arditi – Era una notte buia e tempestosa… Anzi, no. Non ricordo se ci fosse il sole o se fosse una tipica giornata che preannuncia l’arrivo dell’inverno. Insomma, nel novembre 2011, quando ancora gli smartphone non erano così invasivi, lanciavo il mio blog, con una considerazione di questo genere: “…giusto quanto basta non è abbastanza!!!! Se ti accontenti di giusto quanto basta… avrai molto poco… in quali aree della tua vita potresti chiederti di più????”.
Sono passati sei anni da allora, poca cosa per il business (specie se va bene), un’eternità per la costruzione delle relazioni, per gli incontri, i nuovi prodotti, i viaggi e così via. Di certo la considerazione che lasciai sul blog vale ancora adesso. Per me, i miei collaboratori, i miei clienti e fornitori.
Nel 2011 avevamo appena preso tutti un potente e cattivo schiaffo in pieno viso: la crisi economico-finanziaria arrivata dagli Stati Uniti a partire dal 2008 si stava insinuando nelle pieghe delle società, minando la fiducia dei consumatori e mettendo a rischio tantissime delle nostre imprese. “Chiedere di più”, in quelle condizioni, era diventato l’imperativo della sopravvivenza: molti sono “caduti”, nel frattempo (purtroppo non solo metaforicamente), tanti altri hanno resistito, si sono ridimensionati, hanno provato a innovare. Anche noi abbiamo allontanato la linea dell’orizzonte, per cercare soluzioni diverse, alternative, per guardare al nostro lavoro con un approccio nuovo. Abbiamo spinto quelle aree del cervello che erano rimaste sopite. E abbiamo imparato una grande lezione, che già la scuola ci aveva suggerito: la sufficienza non è mai sufficiente. In altre parole: non solo bisogna avere un approccio positivo, in ogni situazione, ma bisogna cercare strade non ancora percorse; usare il pensiero laterale; trovare motivazioni ogni giorno; andare avanti non come comandanti solitari, ma coinvolgendo anche la ciurma in un’impresa di cui, alla partenza, non si conoscono i dettagli.
Vi invito a scorrere tra i post del blog, non tanto per avere testimonianza di quanto abbia scritto in questi anni (!), ma per avere sott’occhi quanto siamo cambiati, pur restando sempre identici a noi stessi nei valori e nell’impegno. La scrittura di un blog è affascinante, la consiglio a tutti come esercizio, anche per lo spirito: si fotografa uno spaccato di realtà, che subito si trasforma in Storia, in narrazione che aiuta a comprendere quello che sta accadendo. Passate a trovarmi su http://www.giuseppearditi.com/ e, se avete piacere, lasciatemi un vostro commento.